Apri l’armadio, tantissimi pantaloni, gonne, maglie e camice, un assortimento di Sandali e Scarpe e mai quelli perfetti?
Quante volte è capitato e quante volte capiterà ancora a tutte le donne del mondo? Di sentirsi sempre mancare qualcosa nel proprio armadio? Pur avendo centinaia di capi e tante scarpe tra cui scegliere?
Quante volte rigiriamo letteralmente d’accapo l’armadio, mettendo a repentaglio la nostra incolumità nella speranza di trovare l’outfit ideale per l’occasione che dobbiamo affrontare?
E’ storia quotidiana, immagini come quelle a fianco, disperazione e insoddisfazione. In realtà però il problema non è l’assortimento del nostro guardaroba, ma la poca fantasia che si sviluppa nella quotidianità.
Infatti indossare ripetutamente abbinamenti “testati e funzionanti” porta letteralmente a frenare la nostra fantasia negli abbinamenti, chiudendo la nostra mente ed immaginazione ad abbinamenti meno scontati e di sicuro effetto.
Non siamo noi ad affermarlo, ma menti “illustri” hanno parlato dell’argomento, l’imbarazzo della scelta che hanno molte donne le porta a ripetere con consuetudine gli stessi identici abbinamenti e a comprare nuovi capi o scarpe, invadendo la casa con modelli di sandali, decollete, pantaloni, gonne e magliette talvolta inutili. Talvolta addirittura dimenticando il contenuto del proprio armadio e duplicando gli acquisti.
Questo fattore è infatti legato alla consuetudine della nostra mente che porta ad una sorta di chiusura di fronte ai cambiamenti, innalzando l’indice di stress al punto da farci sentire mancanza di qualcosa, che traduciamo poi in shopping! In realtà basterebbe organizzarsi, riflettere e testare dei nuovi abbinamenti, di colori, accessori e capi. Talvolta un piccolo spunto fa la differenza ed un dettaglio racchiude l’eleganza o semplicemente l’elemento mancante per risultare originali, pur sfruttando a pieno le risorse di cui già disponiamo.
L’effetto si evince subito, basta testare e sicuramente qualcuno ci chiederà con stupore: “che bello…è nuovo?” è la frase classica, questo perché non solo l’abitudine nel vestiario ci “propone agli altri” come ci vedono, ma anche gli altri ci “vedono” in un determinato schema che a volte rompere fa la differenza.
